Pizza stile New York

Di tutte le varianti di pizza al di fuori dall’Italia, la pizza stile New York è probabilmente la più chiacchierata. Certamente, la fama della città ha contribuito non poco nella diffusione di questo stile.

Caratteristiche

La pizza Newyorkase dovrebbe essere tra i 45 e 61 cm di diametro. Anzi, meglio dire tra i 18 e i 24 pollici: questa è l’unità di misura usata. Ti direi che potrebbe essere anche più grande, ma difficilmente la troverai più piccola se passeggi per le strade di New York. L’impasto DEVE rigorosamente esser STESO A MANO. La pizza New York style viene solitamente venduto a fette, ma anche nel caso qualcuno ne compri una intera, questa verrà tagliata senza richiederlo.

La storia

Siamo nel 1905, nella bottega di Gennaro Lombardi, sulla via 32 “spring street” (dove ancora oggi servono pizza!!). Gennaro era uno dei tanti emigrati italiani ed uno dei tanti che produceva pizza su suolo statunitense.

La città di New York stava registrando una forte crescita demografica ed ai primi del 1900 c’erano 4 milioni di abitanti. Il commercio era fervente, l’industria immobiliare oberata di lavoro, le opportunità erano alla portata di tutti.

Il successo di un qualsiasi business sta nel constatare un problema, che fino a quel momento altri non han saputo risolvere, e trovare una soluzione.
Gennaro Lombardi aveva notato che in tutto questo frenetico commercio, la gente aveva sempre meno il tempo per sedersi e prendersi una lunga pausa per il pranzo. Altri, invece, non avevano con sè la somma di denaro per comprare una pizza intera e spesso cercavano qualcuno con cui dividere il costo, ed il pasto. Gennaro risolse il problema di tutti: decise inizialmente di vendere la pizza in pezzi, tagliati in base a quanto una persona aveva da spendere. In un secondo momento, a fronte del gran volume di richieste che si era venuto a creare, optò per la vendita delle fette. A prescindere. Tutte fette della stessa misura. Nacque così la pizza stile New York.

Ovviamente non è solo l’idea delle fette che distingue la pizza stile New York dalla Napoletana. Gennaro cuoceva il prodotto in forni con bassissima fiamma e gran quantità di brace. Il combustibile principale da lui usato era il carbone, non la legna, come per la napoletana. Questo tipo di cottura è meno “irruento” e la temperatura più dolce e senza fiamma crea un prodotto più croccante e con colorazione del cornicione piuttosto uniforme.

“Mutatis mutandi” con la pizza al taglio romana

Non posso non notare l’analogia che balza all’occhio tra la nascita di questo stile e quello della Pizza al Taglio romana. Quest’ultima nata più tardi, attorno al 1950, e benchè il prodotto sia parecchio diverso, le cause che ne han determinato la nascita son molto simili.

Molti Newyorkesi, elogiando la pizza stil New York, dicono che la sua bontà sia legata alla gran qualità di uno dei suoi ingredienti. Si riferiscono all’acqua, che a New York risulta essere particolarmente dolce e “morbida”. E qui l’analogia che mi balza all’occhio è con la pizza Napoletana: molti dicono che l’acqua di Napoli sia uno dei suoi segreti.

Le storie che creano il valore

Tu che ne dici?
Io son sempre molto interessato alle storie, alle idee ed alle cause che creano le opportunità… come è stato per Lombardi.
Credo che le storie spesso abbiano un effetto placebo molto potente.

Fammi aprire una parentesi! Questo è un fatto che mi è successo qualche giorno fa… Non centra nulla con la pizza stile New York, ma ha a che fare con l’effetto placebo delle informazioni che ci vengono fornite.
Clicca qui per saltare questa parentesi.


Parentesi

Questo mese sto lavorando con un collega ad un nuovo progetto. Il nostro cliente è convinto che il trend futuro del consumo di latte, sarà impostato sul latte prodotto da mucche alimentate solo con erba. Quindi la sua idea è di usare burro, latte e formaggi… tutto fatto con latte di mucca che solo ha mangiato erba.

Lo so, lo so… Lo so cosa stai pensando. Io ho pensato la stessa cosa!!

Sembra una stupidata. E’ ovvio che la mucca mangia solo erba: è un animale erbivoro!!!
E invece no!! Non ai giorni nostri.
(ma dove finiremo!???… sigh)

Per entrare nell’ottica del lavoro assegnatomi ho iniziato a studiare i report sul latte, ed effettivamente, dalle informazioni in mio possesso, il latte prodotto da mucca REALMENTE erbivora è migliore.
Ho quindi iniziato a cercare questo prodotto. Al supermercato dove vado io c’è solo una scelta per questo tipo di latte. Cartone da 2 litri. Benché ci siano prodotti biologici, filtrati, o a basso contenuto di grasso… quello di mucca erbivora è, ad oggi, ancora un prodotto di piccola nicchia.

Il punto è che, sorseggiando questo latte, ho notato quanto più gustoso mi risultasse al palato. L’ho bevuto con gran piacere mentre ne leggevo le superiori qualità.
Poi mi son chiesto: Son stato condizionato dalle letture pregresse al mio assaggio??

Giusto per fare un test in “diretta”: son andato, adesso mentre scrivo, a versarmi un bicchiere. Io non bevo molto latte, anzi. Ma questo è veramente buono.
Ad esser sincero, non credo che un essere umano possa percepire, al palato, la differenza tra un latte di mucca alimentata a erba rispetto a quello di mucca alimentata a… qualcosa d’altro.

Quindi credo che son stato condizionato, ma sento una forte pressione interna, nel continuare ad usare questo prodotto anche in futuro.

Ora mi chiedo: A parte le qualità riscontrabili in studi dedicati. questo latte è veramente migliore rispetto agli altri, in maniera riscontrabile all’assaggio?

Non so risponderti con certezza. Adesso. Spero di poterlo fare, presto.

Chiusa Parentesi


La storia di un prodotto, condiziona, nel bene e nel male, la nostra percezione.
Ma la stessa cosa lo fa l’impacchettamento, l’atmosfera che ci circonda, il nostro stato d’animo di quel momento…
Il prodotto da solo, non può eccellere, se non supportato da altri fattori. Perché il prodotto percepito è la somma di tutto.

il flop

Pizza stile New York flop

Tornando al discorso della pizza stile New York (che non l’ho ancora detto, ma in inglese suona: “New York style pizza”).
Volevo parlarti del famoso flop della fetta di pizza New York style. Flop, tradotto in italiano, sarebbe: ” fiasco, tonfo, insuccesso “(dal traduttore Google). Io, in questo caso, direi, CADUTA. O anche FLESSIONE. Il flop è la flessione che la punta della fetta di pizza stile New York fa quando la sollevi. Essendo più rigida di una napoletana, la fetta tende a stare più sostenuta, ma essendo più grande (il diametro di una napoletana è sui 32 cm), ha più peso da sostenere.
Ti ho parlato del flop perché spesso gli appassionati di pizza stile New York, alzano la fetta e commentano il flop. In base ai loro commenti giudicano il prodotto, prima di assaggiarlo.

Famosi locali a New York

Finisco citandoti alcuni tra gli storici e più famosi locali di pizza stile New York, che puoi visitare, appunto, a New York.

Molti newyorkesi sono fedeli alla storia della pizza nella loro città e amano supportare i business storici che la rappresentano. Lombardi, Arturo e John’s Pizzeria sono nella medesima zona. Se Attraversi l’East River c’è il famosissimo Di Fara. Poi Totonno e Grimaldi. Il primo di questi ultimi 2, a Coney Island, ha aperto un negozio nel 1924 ed è forse il più antico.

Ok, mi potresti dire: “Hey Giuseppe: Lombardo dovrebbe essere il più antico!! aprì nel 1905!!”

hai ragione!!, mi piace vedere che stai attento!!
Effettivamente Lombardo chiuse nel 1984. La sua storia ricominciò 10 anni dopo, quando Jerry (nipote di Gennaro) ha riaperto nella stessa posizione.

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